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L’Ambasciatore itinerante Giulio Prigioni
terra una conferenza sul tema:
Il ruolo dell’Italia nelle relazioni internazionali dopo la caduta del muro di Berlino
Venerdì 28 settembre 2018, alle ore 17.30
in Palazzo Tosio, via Tosio 12 – Brescia
Circa trent’ anni or sono, la caduta del muro di Berlino fu per quasi tutte le cancellerie, europee e non, un vero fulmine a ciel sereno.
Lo fu anche per tutti noi diplomatici nazionali accreditati allora alle Nazioni Unite di Ginevra, ancora intenti a valutare le conseguenze delle due parole d’ ordine che Gorbachev ci aveva illustrato personalmente: glasnost e perestroika, a fronte anche della possibile scomparsa di classiche istituzioni sovietiche di allora con le quali avevamo molto a che fare, il COMECON e il Patto di Varsavia. L’ impatto dei fatti berlinesi cambiò all’ improvviso per tutti ogni prospettiva geopolitica e geoeconomica.
Alcune cancellerie, fra le quali in primis la Repubblica federale tedesca, seppero subito riposizionarsi sullo scacchiere europeo attraverso opportune ristrutturazioni delle proprie istituzioni sopratutto diplomatiche e profonde revisioni delle proprie aspirazioni internazionali. Non si trattava solo della tanto attesa e dibattuta riunificazione ma del conseguente modo di valorizzare politicamente ed economicamente a proprio vantaggio l’ enorme prateria che le veniva ora aperta a est, fra l’ Elba e la Moscova.
L’ Italia, alle prese prima con l’ implosione di Mani pulite e poi con le vicissitudini legate ad un’ eventuale nascita di una seconda repubblica, non fece purtroppo altrettanto: non si ristrutturò e non aggiornò le proprie strategie internazionali pur di fronte a tragici eventi che la riguardavano molto da vicino quali la rinascita della secolare e spinosa questione balcanica e l’ acuirsi sempre più marcato dell’ annosa questione mediorientale. Ora che quest’ ultima comprende oramai tutto il nord Africa, con l’ incalzante fenomeno immigratorio, la globalizzazione si fa sempre più pervasiva nonostante la crisi economica mondiale, ora che rinascono due potenze, militare (Russia) la prima ed economico-commerciale (Cina) la seconda a contendere alla superpotenza americana il primato mondiale, mentre emerge una sempre più marcata burocratizzazione dell’ Europa, ora fintamente unita, l’ Italia sembra annaspare sui vari scacchieri internazionali e si chiede come recuperare il terreno perduto.
Giulio Prigioni