Epidemie e medici in prima linea nella Brescia di fine Cinquecento.

I trattati contro la peste di Bartolomeo Arnigio e Giovanni Battista Cavagnino

In questo secondo appuntamento dei “Venerdì dell’Ateneo di Brescia”, portiamo alla vostra attenzione un Supplemento ai «Commentari dell’Ateneo di Brescia» per l’anno 1990 con l’edizione anastatica di due trattati contro la peste di Bartolomeo Arnigio e Giovanni Battista Cavagnino editi nel 1576.

Il trentennale dell’uscita di questa edizione anastatica costituisce un’occasione unica per almeno due motivazioni: da un lato riflettere, in un periodo di grave crisi sanitaria, su come le istituzioni, i medici e la gente comune abbiano affrontato un’epidemia devastante, per l’Italia settentrionale, quale fu la cosiddetta peste di San Carlo Borromeo del 1576-1577; dall’altro rendere omaggio a quelle categorie professionali che sono attualmente in prima linea per la tutela della nostra salute a causa di Covid-19, ovvero medici, infermieri e farmacisti. A loro va la nostra più sincera gratitudine.

Ci auguriamo, non di meno, che la lettura che oggi proponiamo ai nostri soci e agli affezionati frequentatori di palazzo Tosio serva anche da stimolo e da intelligente distrazione per analizzare, sul lungo periodo, i giorni che stiamo vivendo (con molte, asperrime difficoltà, ma pur sempre con strumenti scientifici ed economici che nella Brescia di fine XVI secolo donne e uomini avrebbero potuto solamente sognare). Prima di lasciarvi alla lettura di questi trattati rinascimentali, a volte davvero curiosi, vale la pena fornire qualche informazione, utile alla loro comprensione.

Ciò che oggi può apparire goffo o persino ridicolo – come il convincimento che i pianeti influissero sul livello di contagiosità e di mortalità delle pestilenze – va letto e interpretato come un piccolo tassello per la crescita delle conoscenze in ambito clinico, politico ed economico. Rimane solo da sperare, in conclusione, che il contributo dato dai medici in tali situazioni di crisi sanitaria non venga, banalmente, liquidato come curiosità erudita e che il ricordo di chi ha lottato per la vita altrui non finisca nel dimenticatoio. Nel Cinquecento come nel XXI secolo. Buona lettura.

                                                                                 a cura dell’Accademico
                                                                                    Enrico Valseriati 

Approfondimenti (vedi allegato): 

Bartolomeo Arnigio, Thesoro de’ Rimedii Preservativi dalla Peste. Opera giovevole molto a questi tempi, Nella quale ciascheduno si potrà scegliere quello, che più alla possibilità, & natura sua troverà convenirsi. Estratto per lo Solingo Accademico. In Brescia Appresso Vincenzo Sabbio con Licenza de’ Superiori M. D. LXXVI; Gio. Battista Cavagnino, Compilatione delli veri et fideli rimedi da preservarsi, et curarsi dalla peste, colla cura degli Antraci, carboni, & Giandusse, di … Medico et Philosopho Bresciano. Opera preciosa ad ogni sorte di persone, In Brescia appresso Vincenzo Sabbio con Licenza de’ Superiori M. D. LXXVI, Supplemento ai «Commentari dell’Ateneo di Brescia» per l’anno 1990, Brescia, 1990